Passione

Aforismi

Elsa Morante

A uno non basta la contentezza di essere un valoroso, se tutti quanti gli altri non sono uguali a lui, e non si può fare amicizia.
C'è un mucchio di gente, che, appena nasce, si prende paura, e rimane sempre con la paura di tutte le cose!
Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine.
Come già tutti i secoli e millenni che l'hanno preceduto sulla terra, anche il nuovo secolo si regola sul noto principio immobile della dinamica storica: "agli uni il potere, e agli altri la servitù".
Dalle altre femmine, un o può salvarsi, può scoraggiare il loro "amore"; ma dalla madre chi ti salva? Essa ha il vizio della santità... non si sazia mai di espiare la "colpa" di averti fatto, e, finché è viva, non ti lascia vivere, col suo amore.
Il lavoro non è per gli uomini, è per i ciucciarielli. Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.
Il potere e la violenza sono tutt'uno.
Il sacrificio è la sola, vera perversione umana.
Io non cerco il perdono e non spero nell’altrui simpatia. Ciò ch’io voglio, è soltanto la mia propria sincerità.
L'amore delle femmine è un malaugurio, le femmine non sanno amare.
L'amore vero è così: non ha nessuno scopo e nessuna ragione, e non si sottomette a nessun potere fuorché alla grazia umana.
L'idea anarchica è la negazione del potere.
L'intenzione delle femmine è di degradare la vita. È questo, che ha voluto dire la leggenda degli ebrei, raccontando la cacciata dal paradiso terrestre per volontà di una femmina.
La camera a gas è l'unico punto di carità, nel campo di concentramento.
La coscienza d’un potere illimitato, come tutti sanno, può svegliare il gusto della crudeltà nei sovrani meno crudeli.
La curiosità, che non di rado ci attira il prossimo piú della compassione.
La fortuna non può impicciarsi con la miseria, così va la legge di natura!
La peggiore violenza contro l'uomo è la degradazione dell’intelletto.
La storia, si capisce, è tutta un'oscenità fin dal principio.
La vera anarchia non può ammettere la violenza.
Nessun affetto nella vita uguaglia quello della madre.
Non c'è parola, in nessun linguaggio umano, capace di consolare le cavie che non sanno il perché della loro morte.
Pare facile, conoscere perché si piange. Ma in realtà, chi volesse, potendo, esaminare il "seme del pianto", si perderebbe io temo, in un'analisi oscura e confusa, negata a ogni formula chimica.
Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo.
Secondo certi negromanti, gli specchi sarebbero delle voragini senza fondo, che inghiottono, per non consumarle mai, le luci del passato.
Si direbbe, in realtà, all'epilogo di certi destini, che noi stessi, per una nostra legge organica, fin dall'inizio, insieme con la vita, abbiamo scelto anche il modo della nostra morte.
Si sa che la fabbrica dei sogni spesso interra le sue fondamenta fra i tritumi della veglia o del passato.
Solo chi ama conosce. Povero chi non ama!
Una delle possibili definizioni giuste di scrittore, per me sarebbe addirittura la seguente: un uomo a cui sta a cuore tutto quanto accade, fuorché la letteratura.
Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio.
Vivere senza nessun mestiere è la miglior cosa: magari accontentarsi di mangiare pane solo, purché non sia guadagnato.
È strano come l'eternità si lasci captare piuttosto in un segmento effimero che in una continuità estesa.
È un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te.